"Il ringraziamento del Rettore Santuario di S.
Lucia"
al termine
dell’evento traslazione temporanea
del corpo di S. Lucia
da Venezia a Erchie
Prendo la parola ora e mi
taccio dopo.
In questa concelebrazione del vescovo di Oria Mons. Vincenzo
Pisanello
col clero diocesano e col popolo di Dio
presente e con coloro che si
uniscono spiritualmente a noi,
che mediante l’amore di Gesù ha suscitato in Lucia di Siracusa,
Veneziana di
adozione,
una testimone fedele del Vangelo.
Il corpo di santa Lucia nei nove
giorni di permanenza nel
Santuario di Erchie
è stato venerato dagli abitanti di
questa città e
da migliaia di pellegrini.
Grazie a Dio e un grazie a tanti.
A
lei, che ha presenziato alle celebrazioni dell’arrivo e
oggi festa di santa
Lucia il nostro grazie.
Mi auguro che Erchie possa
diventare centro di
fede nel Risorto e di contemplazione della gloria di santa
Lucia
che ha offerto la vita per Iddio e i fratelli.
Divenga, Erchie, un
pilastro di quel ponte ideale tra
Siracusa e Venezia;
con
Siracusa si è realizzato il gemellaggio nel 2009,
e don Sebastiano Amenta,
in
rappresentanza dell’arcivescovo Mons. Pappalardo,
è un artefice di tale
realizzazione e dell’ostensione di
oggetti relati al culto di s. Lucia.
Con
Venezia ci stringe,
per concessione del Patriarca S.Ecc. Mons. F. Muraglia
della traslazione temporanea del corpo di santa Lucia,
quasi un patto di fede
nel nome di Lucia.
In ciò l’interessamento di Mons. Orlando Barbaro,
di don
Renzo Scarpa,
e di don Giuseppe Costantini,
Prefetto delle reliquie della
diocesi Veneta,
hanno sortito l’avveramento di un evento tanto desiderato.
L’uno e l’altro evento erano un desiderio ardente di un piccolo gruppo,
all’inizio, del signor sindaco Giuseppe Margheriti e
del rettore pro tempore
del Santuario don Gianfranco Aquino
e fatto mio, con l’incoraggiamento e il
sostegno fermo e
azzardato del nostro vescovo
Mons. Pisanello.
A questi primi ringraziamenti
aggiungo subito quelli per tantissimi di voi,
e sarei mortificato se ne dimenticassi
qualcuno.
Perciò dico grazie a tutti:
all’Amministrazione comunale che ha sostenuto la causa dell’evento,
considerato
più che straordinario,
agli Uffici dove i loro dirigenti e il personale nel
silenzio e
con dedizione hanno collaborato con la segreterìa del Sindaco e
la
dott.ssa Agata e la Protezione civile.
Grazie agli uomini della vigilanza, alle
autorità militari:
al Maresciallo e ai carabinieri di Erchie,
al comandante e
ai Vigili urbani;
grazie a tutti coloro che hanno reso le celebrazioni liturgiche
decorose e
solenni: i cori e le scholae cantorum.
Alle associazioni, ai gruppi
dei portatori e delle portatrici e
al Comitato S. Lucia che hanno collaborato
nel
mantenere ordine e offrire servizi nel Santuario permettendo un
ordinato e
scorrevole omaggio alla santa, a tutti grazie.
Grazie a tanti che nel silenzio operoso,
con umiltà e grande
disponibilità,
senza un briciolo di visibilità,
hanno reso possibile questa
gioiosa iniziativa di fede
che ha coinvolto migliaia e migliaia di persone.
L’ostensione del corpo della
santa è stata fruibile anche
dalle persone anziane o impossibilitate a
parteciparvi fisicamente,
mediante immagini,
filmati e articoli sull’evento
offerti dai mezzi di
comunicazione e ciò per l’interessamento e
l’impegno del
Credito Cooperativo di Erchie.
Grazie ai tanti che con il
loro sostegno economico e
le offerte hanno reso possibile organizzare una festa
di popolo.
I pellegrini, nelle brevi o prolungate soste davanti alla santa,
hanno potuto esprimere i loro voti,
le loro sofferenze e le invocazioni di
aiuto per un ammalato o
per un figlio in difficoltà economiche o disagio
morale.
Ciò fa passare sopra a immiserimenti di valutazioni sull’opportunità o
meno di questa manifestazione.
È giornata di festa, di richiesta di grazia,
è
giorno dell’amore che fa condividere le sofferenze con
chi soffre e la gioia
con chi gioisce.
La santità di Lucia socializza la fede e rende vivibili
le nostre città,
dà forza alla carità e alla speranza,
e rende dinamica
e solidale la vita e l’esistenza.
Da ultimo, ma non per questo
ultimi, ma insieme con i primi,
un grazie sentito e cordiale al parroco don
Domenico Carenza e
al suo collaboratore don Giuseppe Leporale;
con loro abbiamo
programmato quanto ci competeva
ed essi hanno dimostrato che si può cooperare
senza che
ci siano competizioni inutili e dannose.
La molteplicità delle
iniziative richiedeva presenze contemporanee
in diverse iniziative e ciò è
avvenuto, ognuno ha fatto la sua parte.
Il santuario e le parrocchie sono per i
fedeli,
cui bisogna prestare tutte le attenzioni e offrire la parola di Dio,
i
sacramenti e ogni aiuto spirituale optando per la benevolenza di Dio e
la
protezione di santa Lucia e di sant’Irene che
dal cielo vegliano su questa
popolazione.
Tutto rimarrà a lungo nella memoria e nella storia personale di
ognuno di noi e di Erchie tutta.
Grazie a tutti e santa partecipazione al
convito eucaristico
del Signore che stiamo celebrando! "
don
Franco Candita*
* Rettore del Santuario di
S. Lucia in ERCHIE (BR)
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